Il bonus matrimonio 2017 consiste nell’assegno del congedo matrimoniale ed è l’unica agevolazione disponibile per gli sposini. Scopri a chi spetta e come richiederla!
Un bonus è un bonus, ma chiariamo subito che questo non consiste nel fantomatico bonus sposi di 25 mila euro la cui notizia, FALSA, ha iniziato a girare su internet da un po’. Ahinoi, sarebbe stato troppo bello e sicuramente in Italia avremmo visto finalmente un’impennata di matrimoni. Il bonus matrimonio 2017 è un’agevolazione erogata dall’INPS a quelle coppie di coniugi che ne fanno richiesta e che soprattutto hanno determinati requisiti. Vediamo quindi, di seguito che cos’è, per chi è e di quanto è.
Che cos’è l’assegno per congedo matrimoniale?
Innanzitutto c’è da chiarire che ai lavoratori dipendenti che si sposano con un matrimonio che ha validità civile spettano 15 giorni di permesso come congedo matrimoniale, una sorta di “vacanza” dal lavoro regolarmente pagata. Il bonus matrimonio 2017 come dicevamo, è versato dall’INPS e copre 7/8 giorni (a seconda della categoria di lavoratori) a cui vanno ad integrarsi i restanti 7 giorni che invece sono pagati dal datore di lavoro.
Chi può richiederlo?
La condizione preliminare per tale richiesta è che gli sposi contraggano un matrimonio civile o concordatario, per questo motivo non spetta a chi fa solo il matrimonio religioso!
Il beneficio spetta agli operai, agli apprendisti, ai lavoratori a domicilio, ai marittimi di bassa forza, dipendenti da aziende industriali, artigiane, cooperative che possono far valere un rapporto di lavoro da almeno una settimana e ai lavoratori disoccupati che possono dimostrare che nei 90 giorni precedenti al matrimonio hanno lavorato per almeno 15 giorni alle dipendenze di aziende industriali, artigiane o cooperative;
Per ricevere il bonus matrimonio 2017 l’importante è che i coniugi non siano dipendenti di:
- aziende industriali, artigiane, cooperative e della lavorazione del tabacco con qualifica di impiegati, apprendisti impiegati e dirigenti;
- aziende agricole;
- commercio, credito e assicurazioni;
- enti locali e statali;
- aziende che non versano il relativo contributo alla Cassa Unica Assegni Familiari ( CUAF).
Quando richiederlo
Il congedo inizia con il giorno del matrimonio. Tuttavia, se, per ragioni di produzione aziendale il lavoratore non ne può fruire immediatamente, esso deve comunque essere concesso o completato entro i 30 giorni successivi alla data del matrimonio. Gli sposi ne devono presentare la domanda alla fine del congedo allegando il certificato di matrimonio. I disoccupati invece dovranno presentare la domanda all’Inps online, telefonicamente oppure tramite un patronato/caf.
Infine attenzione a non confondere alcune cose…
Il periodo di congedo non può essere trasformato nel periodo di ferie annuali e neppure nel periodo di preavviso. L’assegno è cumulabile con l’indennità INAIL per infortunio sul lavoro ma non è cumulabile con malattia, maternità, cassa integrazione ordinaria e straordinaria, trattamenti di disoccupazione ( NASpI), perché sono sostitutive della retribuzione. In questi casi comunque conviene richiedere il bonus matrimonio perchè sarà corrisposto l’assegno per il congedo matrimoniale che è più favorevole.
Se hai trovato questo articolo interessante condividilo, grazie! 🙂